La manipolazione delle quotazioni, lo spoofing, si riferisce alla pratica in cui un trader utilizza quotazioni, ordini limite che costituiscono impegni vincolanti pubblicati su una borsa valori, fino all’annullamento, per acquistare o vendere un determinato numero di azioni a un prezzo stabilito, al fine di acquistare o vendere azioni a un prezzo più favorevole prezzo in una transazione separata che va nella direzione opposta. Una volta che la transazione separata è stata eseguita al prezzo modificato favorevolmente, il trader annulla queste quotazioni, cosa che di solito può fare perché devono ancora essere eseguite.
Spoofing e prezzi
Con lo spoofing si intende l’attività di quotazione manipolativa del trader a prezzi uguali o inferiori alle migliori quotazioni sul mercato per le transazioni che vanno nella direzione opposta rispetto alla transazione che si vuole davvero eseguire. Supponiamo, ad esempio, che il manipolatore desideri acquistare un certo numero di azioni. La sua azione prevede tre passaggi.
In primo luogo, invia un ordine limite di acquisto a un prezzo pari alla miglior offerta del mercato.
In secondo luogo, invia uno o più ordini limite di vendita a prezzi uguali o superiori all’lla migliore offerta del mercato, aggregando un numero di azioni maggiore rispetto alla sua offerta.
Questi ordini limite di vendita sono le quotazioni manipolative, il cosiddetto spoofing.
Hanno lo scopo di indurre comportamenti di quotazione e transazione di altri partecipanti al mercato che si traducono nell’esecuzione dell’ordine limite di acquisto del manipolatore al fine di trarne profitto, qualcosa che altrimenti sarebbe stato molto meno probabile che si verificasse senza un’azione manipolativa.
Terzo passaggio, il manipolatore annulla i suoi ordini limite di vendita. Laddove l’operazione effettivamente desiderata sia invece una vendita, il manipolatore fa un’immagine speculare di questi passaggi, prima presentando un’offerta superiore al miglior prezzo e poi chiudendole in via anticipata una volta indotta la salita (o la discesa) della coppia di valute, delle azioni, delle crypto, ecc.
Lo spoofing si basa sull’osservazione generale, confermata da studi empirici, che l’arrivo di un’offerta per un numero elevato di azioni ad un prezzo pari o superiore al preesistente, è seguito da operatori di mercato che agiscono nello stesso modo come se fossero arrivate “cattive notizie” in quanto, si sa, l’attività di borsa nella gran parte si basa sulle notizie.
Allo stesso modo, l’arrivo di un’offerta per un numero elevato di azioni a un prezzo uguale o inferiore alla migliore offerta è seguito da operatori di mercato che agiscono come se fossero arrivate buone notizie sull’emittente.
Tutto funziona perché i trader, soprattutto quelli meno esperti credono che grandi ordini nel senso di mercato implicano la direzione certa, nulla di più sbagliato.
Analisi giuridica sull’utilizzo dello spoofing
Alcuni tribunali hanno ritenuto che lo spoofing sia una forma di manipolazione in violazione della sezione 9 comma 2 dell’Exchange Act e, ai sensi della legge 10b-5, sezione 10.
Un’altra legislatura rispetto a quella europea ha suggerito il contrario. Spesso il ragionamento nelle opinioni che vanno in entrambe le direzioni è stato confuso e, laddove è stata imposta la responsabilità, piuttosto teso.
Si ritiene che una buona motivazione possa in effetti essere fornita a sostegno di questa conclusione.
Quando uno spoofer dice al suo broker di presentare la grande quotazione sul lato opposto, in sostanza sta facendo la seguente dichiarazione: “Sono pronto fino a quando non chiuderò la posizione, ad essere legalmente obbligato ad acquistare o vendere x quantità di titoli a y prezzo”
Questa affermazione viene comunicata al mercato mediante l’apertura di operazioni di quotazione in borsa.
L’affermazione è letteralmente vera, ma altri che la leggono potrebbero ragionevolmente presumere qualcosa di più, ossia, che l’autore della citazione vuole effettivamente che qualcuno esegua contro questa offerta di grandi dimensioni.
Sulla base di questa ipotesi, altri partecipanti al mercato ritengono erroneamente che la quotazione contenga informazioni sulle prospettive future del titolo.
Come detto in precedenza, il comportamento indotto da questa convinzione consente allo spoofer di trarne profitto