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Sistema bancario in difficoltà: quando una crisi si può trasformare inopportunità

Sistema bancario in difficoltà : la crisi è partita dagli Stati Uniti e può davvero trasformarsi in una vera e propria opportunità. Ecco quale.

Il sistema bancario è nuovamente in grande difficoltà. Se il crollo di Credit Suisse è stato in parte attutito dall’assorbimento ad opera di UBS, lenotizie sulla crisi di Deutsche Bank sembrano destinate a riverberarsi ancora a lungo su un settore che non sembra intenzionato a darsi unaregolata. Tanto che ancora una volta si parla di vera e propria crisi di sistema. Ma è realmente così?

La crisi è stavolta partita dagli Stati Uniti

L’ennesima crisi ha avuto inizio negli Stati Uniti, con epicentro nella Silicon Valley, ovvero la zona del Paese da decenni nota per la presenza di ungran numero di aziende tecnologiche. Proprio ad esse, e in particolare a quelle collegate al settore delle criptovalute, aveva riservato i suoi servizila Silicon Valley Bank , prima di finire travolta dalla depressione nota come Crypto Winter. La crisi in atto nel settore dell’innovazione finanziaria hainfatti condotto alla fine al fallimento dell’istituto, i cui effetti si sono rapidamente propagati ad altre banche statunitensi.

Per capire meglio le reali dimensioni dell’accaduto, occorre a questo punto ricordare che secondo gli analisti il suo crac è il secondo in ordine diimportanza nella storia finanziaria degli Stati Uniti, dopo il dissesto che interessò Washington Mutual nel corso del 2008. Nel suo momento dimaggiore successo, infatti, SVB deteneva nei suoi capaci forzieri oltre 200 miliardi di dollari.

Dagli Stati Uniti all’Europa il passo è breve

Se dopo il crollo di Silicon Valley Bank è poi toccata la stessa sorte a Signature Bank e a First Republic bank , Ben presto a trasformarsi in un vero eproprio epicentro della crisi è stata l’Europa. Il fallimento di Credit Suisse ha infatti rivelato ancora una volta come le banche del vecchio continentesiano cosa ben diversa da quanto si continua a ripetere alla stregua di un mantra, ovvero realtà solide. Se riescono spesso a scamparla all’ultimomomento è soltanto perché il potere politico preferisce scaricare gli effetti delle crisi sui cittadini.

Per capire meglio quest’assunto, basta in effetti ricordare una dichiarazione rilasciata dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, quando sono iniziate afiltrare le prime indiscrezioni relative alle difficoltà di Deutsche Bank:

“È una banca molto redditizia, non c’è motivo di preoccuparsi.”

Una dichiarazione cui ha fatto seguito un’altra non meno impegnativa, quella di Christine Lagarde, il numero uno della Banca Centrale Europea, secondo la quale le banche dell’eurozona sono solide e non risentiranno del crac di SVB. Una dichiarazione che stranamente non teneva conto dellecrescenti difficoltà delle stesse a fronte degli eventi svizzeri, che pur esterni all’UE hanno sempre un grosso impatto su di essa.

Una crisi che può tramutarsi in opportunità

Se è vero che la crisi, a differenza di quanto affermato da Scholz e Lagarde , c’è e propone grandi rischi, è anche vero che anche in momenti digrande difficoltà si presentano opportunità per gli investitori.

Un dato che emerge dall’analisi di quanto sta accadendo negli Stati Uniti. Se, infatti, l’andamento borsistico delle cosiddette banche regionali continua ad essere in grande sofferenza, è invece rimasto sostanzialmente stabile quello delle grandi banche nazionali. Proprio esse, infatti, hannopotuto godere dell’afflusso delle risorse in libera uscita dalle prime, sull’onda dei timori innescati dagli eventi. Se non è sicuro che questo trendpossa proseguire, è però legittimo pensare che l’esigenza di depositare soldi continuerà ad esserci, favorendo gli istituti più solidi.

Un andamento che alcuni analisti hanno paragonato alla crisi la quale interessò le cosiddette dot.com , le aziende tecnologiche, all’inizio delmillennio. In quel frangente crollarono infatti molte realtà che non avevano con tutta evidenza basi solide, ma emersero quelle che invece eranostate organizzate in maniera tale da non risultare all’atto pratico giganti coi piedi di argilla. A partire da Amazon, che da quella crisi uscì rafforzatain maniera decisiva, tanto da diventare un colosso tale da spaventare lo stesso governo degli Stati Uniti per la sua potenza di fuoco.

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