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Tasse 2025: dobbiamo aspettarci altri aumenti a breve?

In vista della prossima legge di bilancio, l’attenzione dell’attuale Governo e di tutti i cittadini italiani si concentra sulle misure di sostegno al reddito, in particolare al taglio del Cuneo Fiscale e alla riduzione delle aliquote IRPEF. Lo sappiamo bene, in Italia non ci sono molte risorse economiche disponibili, e questo si riflette nel rischio di una proroga dei 2 interventi che abbiamo appena citato, che resteranno in vigore soltanto fino al 31 dicembre 2024. Quali saranno le mosse del Governo per trovare nuove fonti di finanziamento o per rimodulare la spesa pubblica? È possibile che nel nostro Paese si vedranno nuovi aumenti nelle tasse 2025? Analizza insieme a noi in questo articolo i possibili scenari del 2025.

Cuneo Fiscale e IRPEF: le misure e le risorse del 2024

Ad oggi, tra le misure attive volte al sostegno al reddito delle famiglie troviamo:

  • Taglio al Cuneo Fiscale – per i lavoratori dipendenti con reddito medio-basso, misura che nel 2025 richiederebbe 9,4 miliardi di euro;
  • Taglio IRPEF – riduzione delle tasse per il ceto medio con l’accorpamento degli scaglioni (da 4 a 3) con la possibilità di un ulteriore abbassamento delle aliquote. Se rinnovata, nel 2025 serviranno circa 4 miliardi di euro;
  • Premi di risultato – l’agevolazione fiscale sui premi di produttività con imposta al 5% coinvolge più di 15.000 imprese e più di 4 milioni di lavoratori, misura che, se rinnovata, richiederà 222,7 milioni di euro;
  • Sgravi per le lavoratrici con figli – 2 o più, che nel 2025 dovrebbero richiedere meno dei 500 milioni del 2024 grazie al restringimento dei criteri di accesso (3 figli o più);
  • Bonus edilizi – tra cui ecobonus, bonus verde e bonus barrire 75%.

Risorse e tasse 2025

Per mantenere in vigore anche nel 2025 il taglio del cuneo fiscale (misura che sostiene, con 100 € in più al mese, i lavoratori con reddito fino a 35.000 € all’anno) la cifra che occorrerà stanziare corrisponde a circa 14 miliardi di euro. Per quanto riguarda l’IRPEF e la sua riduzione, secondo le previsioni, la cifra da finanziare ammonterebbe a 4,3 miliardi di euro, risorse che, in questo caso, sarebbero già disponibili grazie all’introduzione della Tassa Minima Globale sulle multinazionali (Global minimum tax) e all’abolizione dell’ACE, vale a dire l’agevolazione fiscale per le imprese.

Con l’obiettivo di incrementare le entrate dello Stato per rispondere alle esigenze del 2025, il Governo sta valutando l’ipotesi di riduzione di alcune agevolazioni fiscali, con un maggior carico sulle le detrazioni, come quelle rivolte alle ristrutturazioni edilizie e ai contributi previdenziali integrativi. Se queste misure venissero attuate, lo Stato vedrebbe le sue entrate fiscali aumentare di circa 3 miliardi di euro, consentendogli di perseguire gli obiettivi prefissati.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che queste scelte potrebbero avere un impatto negativo sul potere d’acquisto delle famiglie. Infatti, questa opzione, seppur necessaria per garantire la sostenibilità del bilancio pubblico, potrebbe frenare gli investimenti e rallentare la ripresa economica del nostro Paese.

Taglio alle agevolazioni fiscali 2025

Il taglio alle agevolazioni fiscali, che verrebbe applicato ad un taglio precedente (quello sul 2024) e i cui effetti si vedranno soltanto a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2025, potrebbe incidere in modo significativo sul reddito disponibile delle famiglie, soprattutto per coloro che hanno beneficiato del taglio delle aliquote IRPEF. Ti ricordiamo che nel 2024 sono state introdotte 3 aliquote IRPEF (e non più 4):

  • 23% – fino a 28.000 €;
  • 35% – tra 28.001 e 50.000 €;
  • 43% – oltre i 50.001 €.

Per compensare in parte il beneficio fiscale che deriva dal taglio delle aliquote, sono state introdotte delle franchigie alle detrazioni fiscali, in particolare per i contribuenti con redditi superiori a 50.000 euro. Questa misura ha difatti azzerato il vantaggio fiscale per questa fascia di reddito.

Fino al 31 dicembre 2024, Il taglio si applica alle detrazioni fiscali con aliquota del 19%. Escluse dal taglio sono le spese sanitarie, ma la persistenza di una franchigia (129,11 €) lascia ipotizzare un ulteriore inasprimento delle condizioni per i contribuenti. È vero, l’obiettivo è quello di aumentare le entrate dello Stato, ma questa scelta potrebbe avere ripercussioni negative sulla disponibilità al consumo delle famiglie. Inoltre, l’emissione di nuovi titoli di debito pubblico potrebbe comportare un aumento del debito pubblico e un maggior onere per le generazioni future.

Il legame con il Concordato Preventivo Biennale

La riforma fiscale è indissolubilmente legata alla riuscita del Concordato Preventivo Biennale per le partite IVA. Chi aderisce a questa misura, infatti, accetta di pagare l’IRPEF su un reddito stabilito dall’Agenzia delle Entrate in cambio di una sorta di tregua fiscale per i prossimi 2 anni. Il legame tra le 2 misure è al centro del dibattito politico e sarà oggetto di approfondimento nei prossimi Consigli dei Ministri.

A questo propositivo, Il Governo ha delineato il suo itinerario per portare avanti la riforma fiscale e le misure collegate. Il primo passo sarà un vertice politico tra i leader della maggioranza, seguito da un Consiglio dei Ministri a inizio settembre. In questa occasione si discuterà anche della spending review, da cui si attendono risorse importanti. Entro fine settembre, con la presentazione della Nadef (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, pubblicato ogni anno per aggiornare lo strumento di programmazione economica del Governo – DEF) si avranno maggior dettagli sulla riforma fiscale e sulle sue implicazioni.

Uno sguardo sul futuro

In questi giorni, il Ministro del lavoro Calderone ha voluto sottolineare l’impegno del governo al sostegno alle famiglie italiane affermando che il lavoro sarà focalizzato sul rafforzamento della produttività del Paese, senza minare il potere d’acquisto dei lavoratori. L’obiettivo è quello di investire sulla formazione per aumentare il tasso di occupazione, soprattutto tra donne e giovani, per contrastare il calo demografico.

In sintesi, le sfide per il futuro sono molte e complesse e il momento difficile che il nostro Paese (e l’intero Occidente) sta vivendo lascia davvero pochi dubbi sul fatto che sia ancora molto lontano dall’essere superato. Occupati del tuo futuro: scopri come utilizzare le agevolazioni fiscali per l’acquisto casa under 36.

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