Dopo aver raggiunto i 66.768,60 € il 13 marzo 2024, quota mai registrata prima, Il 5 agosto dello stesso anno il valore del Bitcoin ha toccato il picco più basso (49.527,54 €) da inizio anno quando, il 22 gennaio, si è verificato il crollo Bitcoin, arrivando a 36.334.09 €. Con i grafici in tempo reale alla mano, comunque, sembra che l’asset stia provando a risalire, superando la quota dei 55.000 €.
Su questo blog lo abbiamo ripetuto più volte: le criptovalute possono costituire un bene rifugio su cui poter fare affidamento quando si sceglie con attenzione l’asset su cui investire, ma non si è mai veramente sicuri dell’andamento delle varie monete digitali. Così, mentre il Bitcoin prova a restare a galla senza scendere sotto i 55.000 €, in questo articolo proviamo a capire cosa abbia determinato il crollo Bitcoin e quali siano le prospettive dei prossimi mesi.
INSERIRE GRAFICO BITCOIN IN TEMPO REALE
La politica: Trump e Kennedy
Come abbiamo già approfondito nell’articolo riguardo all’attentato a Trump e l’effetto dell’evento sul mercato delle criptovalute, la geopolitica è un fattore che gioca un ruolo rilevante nel determinare l’andamento dei mercati, compreso quello delle criptovalute. Negli scorsi giorni, infatti, abbiamo potuto assistere a segnali di ripresa rispetto al crollo Bitcoin di inizio mese d’agosto e, senz’altro, possiamo affermare che, per il mercato, la rinuncia di Robert Kennedy alla corsa presidenziale negli USA a favore di Donald Trump ha incoraggiato gli investitori.
Nonostante anche il Bob Kennedy dei nostri giorni avesse espresso il suo sostegno a favore delle criptovalute facendo di questo argomento uno dei suoi cavalli di battaglia, è il tycoon a rappresentare il jolly degli investitori in criptovalute: è lui che vogliono alla presidenza. Con la promessa di favorire in mining e di regolamentare il mercato, Trump diventa l’alternativa migliore per tutti quelli che desiderano investire di più e aumentare i propri profitti attraverso le criptovalute.
La geopolitica: il Giappone
Il crollo Bitcoin sembra essere stato influenzato dai mercati asiatici, che hanno reagito negativamente alla decisione della Banca del Giappone di aumentare i tassi di interesse ai livelli massimi, cosa che non accadeva da 16 anni. Diventa comprensibile, allora, il crollo del Nikkei 225 del 12,4% (scendendo a 31.458,42 $), la perdita del 12,23% del Topix e le cadute del 14% delle aziende più potenti in Giappone (Mitsubishi, Sumitomo, Marubeni) con Mitsui al 20%.
Il settore tecnologico: Amazon e Nvidia
Il mese di agosto si è aperto con un crollo che ha visto, tra le diverse ragioni, anche il ribasso dei titoli tecnologici. In soli 3 giorni, i Magnifici Sette della tecnologia (Amazon, Alphabet, Meta Platforms, Microsoft, Nvidia, Tesla) sono state tra le società responsabili del crollo del mercato che ha visto Nvidia (con profitti del 587.75%) scendere del 14,2%.
Indice Vix: la volatilità
Il 5 agosto del 2024, il Volatility Index (Vix) ha raggiunto i 65 punti. Se ancora non conosci questo indice, ti spieghiamo subito di cosa si tratta. Il Vix è un indice di volatilità presunta del mercato di Wall Street e su cui è possibile fare trading. Questo indice si calcola sulla base dei prezzi delle opzioni di un altro indice: l’S&P 500. L’S&P 500 misura la performance delle 500 società più grandi quotate a Wall Street. Se l’S&P 500 aumenta, vuol dire che le 500 società stanno registrando delle crescite. Un indice S&P 500 elevato implica un valore Vix basso. Un indice S&P 500 basso determinerà un valore Vix alto.
Da qui è facile capire perché, negli Stati Uniti, il Vix è definito anche Termometro della paura: le sue forti oscillazioni rivelano periodi di incertezza, di instabilità. Quando il Vix è alto (come è accaduto il 5 agosto) questo è il segnale di una maggiore volatilità del mercato nei 30 giorni che seguono: se il valore del Vix supera i 20 punti, le vendite sono dettate da tensioni, da preoccupazioni, da panico.
Oggi, il valore del Vix è tornato entro la soglia dei 20 punti e ha permesso ai mercati di tirare un respiro di sollievo e di venir fuori dalla tempesta. Per quanto riguarda la borsa italiana, Milano è ancora lontana dai dati raggiunti a luglio (34 mila punti).
La guerra in Medio Oriente
Nel frattempo, la guerra in Medio Oriente preoccupa tutti, inclusi i mercati. Con la minaccia di una escalation e il propagarsi del conflitto, ci si muove in punta di piedi.
Il 16 agosto, nel frattempo, si sono conclusi i negoziati a Doha per stabilire una tregua tra Gaza e Israele. Altri colloqui sono previsti nei prossimi giorni e i mercati non perdono di vista la situazione, mentre le azioni di petrolio e gas vanno in calo.
L’instabilità del pianeta
La nostra è un’epoca straordinaria, dove ti bastano pochi secondo per raggiungere un’altra parte del mondo e aggiornarti su quello che sta accadendo. Così, mentre da un lato raggiungi ogni persona all’istante, dall’altro un piccolo evento può generare effetti catastrofici sull’intero pianeta e sull’intera popolazione. È l’Effetto Farfalla: un battito d’ali di una farfalla può scatenare un uragano dall’altra parte del mondo. Lorenz spiegava così l’effetto a catena di eventi che si rivelano essere catastrofici, a partire da un singola azione.
Forse, qualcuno ha già ben chiaro i propri obiettivi ma, in un sistema complesso come quello in cui ci troviamo, dove 8 miliardi di persone incidono sul corso degli eventi, l’unica mossa saggia si rivela essere la consapevolezza. Qualunque decisione tu decida di prendere, qualunque azione tu voglia compiere, avrà sempre una conseguenza e influenzerà sempre un sistema più grande.