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Libra la cripto valuta di Facebook 

Il progetto Libra venne annunciato nel giugno 2019 con fragore, emozione e grande attesa. La criptovaluta di Facebook, secondo i programmi d’origine, avrebbe fatto il suo sfarzoso ingresso a partire dal 2020. Cosa che non è accaduta. All’inizio del 2022 alcuni importanti giornali americani hanno annunciato che Meta, la società che controlla tra le altre cose il social network Facebook, potrebbe abbandonare definitivamente il suo progetto di creare una criptovaluta come Libra e che, peraltro, ha cambiato nome in Diem. Secondo fonti autorevoli come il Wall Street Journal, la società Meta vorrebbe cedere tutta la tecnologia alla base della sua criptovaluta alla banca statunitense Silvergate, per 200 milioni di dollari, dopo aver constatato il fallimento di fatto del suo progetto, molto ambizioso, di creare una nuova valuta digitale con validità mondiale.

Ma facciamo un passo indietro…

È il 2019 quando Facebook articola un progetto ambizioso che punta alla creazione di Libra, una criptovaluta destinata ad erogare servizi finanziari tramite il proprio social network. Una rivoluzione copernicana in tutti i sensi. La valuta digitale avrebbe avuto il compito di semplificare i pagamenti online e slegarli dagli schemi tradizionali delle commissioni bancarie. Sarebbe stata gestita da un’associazione, in principio chiamata “Libra Association” e poi diventata “Diem Association”.

Ma da subito, il percorso di creazione della nuova criptovaluta risulta molto complesso e farraginoso. Le autorità di regolamentazione degli Stati Uniti non forniscono le autorizzazioni necessarie a procedere mentre la Commissione Europea chiede maggiori informazioni sul progetto.

Nel frattempo Facebook (ora Meta) stringe un accordo con i due più grandi gestori di carte di credito al mondo – VISA e Mastercard – e con PayPal e eBay per andare avanti. I due nuovi protagonisti vengono chiamati ad investire in un fondo a cui sarebbe stato “agganciato” il valore della criptovaluta ma, pochi mesi dopo, nell’ottobre 2019, escono dal fondo e abbandonano tutto.

Dopo l’abbandono di queste società e dopo la testimonianza davanti al Congresso degli Stati Uniti dell’amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, chiamato a rispondere della stabilità e della trasparenza della criptovaluta Libra diventa Diem ma i problemi non finiscono.

Perché tante preoccupazioni?

L’immissione di una criptovaluta legata ad un colosso mondiale come Facebook ha creato preoccupazioni legittime e crescenti da parte di tutti.

Il rischio più temuto, come sempre in questi casi, è quello strettamente legato al riciclo di denaro e altre attività illecite. Ma non solo. La Commissione Europea ritiene che l’immissione di uno strumento come Libra (o Diem)  possa ledere la libera concorrenza online, considerate le dimensioni di Facebook e il fatto che la società controlla alcune delle app più utilizzate sul mercato, come WhatsApp e Instagram.

Diem. Nuova vita nuove prospettive

Alla data di avvio del progetto Libra avrebbe dovuto essere legata a più valute internazionali in modo da evitare eccessive oscillazioni tipiche delle criptovalute non legate a valute nazionali. Come i bitcoin, per intenderci. Ma nel maggio del 2021 la “Diem Association” aveva deciso e annunciato che la nuova criptovaluta sarebbe stata legata solamente al dollaro statunitense. Aveva, pertanto, stretto un accordo con la banca Silvergate, che avrebbe dovuto emettere la valuta, nella speranza di tranquillizzare le autorità regolamentatrici statunitensi. Neanche questo intervento ha placato le preoccupazioni delle autorità. Lo scetticismo crescente, le difficoltà tecniche e l’infinito percorso ad ostacoli ha visto un ulteriore blocco con le dimissioni David Marcus, dirigente che era stato a capo del progetto Diem avvenute alla fine del 2021.

Stesso futuro?

Non è dato sapere quale sarà davvero il futuro del progetto Diem. Sicuramente si è compreso, nel corso di questi anni, che l’idea di legare una criptovaluta a colossi della comunicazione come quelli gestiti dalla società Meta non è semplice. I rischi sono molti ed il percorso ad ostacoli apre a molti vantaggi ma anche a rischi eccessivi. Occorrerà attendere ancora qualche tempo per comprendere se il progetto nato nel 2019 verrà totalmente archiviato o se sarà possibile svilupparlo in modo tale da renderlo adatto al mondo della finanza e compatibile con i dettami legislativi.

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