Negli ultimi mesi stiamo sentendo parlare tantissimo di gas naturale, soprattutto alla luce dell’inflazione, ma qual è il suo prezzo oggi?
Innanzitutto dobbiamo precisare che con il termine gas naturale intendiamo il gas prodotto dalla decomposizione anaerobica del materiale organico. In altre parole, ci troviamo di fronte ad un combustibile che ha origine nel sottosuolo. Questo è composto per il 90% (e più) da metano e viene estratto dai giacimenti sotterranei attraverso la cosiddetta trivallazione. Ma non solo, perché spesso ha origine anche dai processi di decomposizione correnti nelle paludi, gli acquitrini, le discariche.
Gas Naturale, impatto sull’ambiente
La prima cosa che dobbiamo dire è che comunque il gas naturale quando viene usato come combustibile contrubuisce all’inquinamento atmosferico ed ha un certo impatto anche sul cambiamento climatico. Questo accade perché le emission di anidride carbonica sono pari a 74% di quelle che invece provengono dalla benzina.
A cosa serve questo tipo di gas? Può avere vari utilizzi. Questo, infatti, costituisce una fonte di energia, dal momento che alimenta i bruciatori che producono a loro volta il vapore nei cicli convenzionali, mentre se parliamo di centrali “turbogas” viene bruciato in turbine a combustione interna.
Più spesso però si utilizza sotto forma di carburante liquido, dal momento che il petrolio ha ormai un prezzo elevatissimo. Generalmente questo prende il nome di GTL – cioè Gas To Liquids – e trae la sua origine addirittura dalla seconda guerra mondiale, quando i tedeschi per alimentare la loro macchina bellica si servivano del carbone. Tale processo ancora oggi viene chiamata Fischer-Tropsch, ma una domanda sorge spontanea: quanto costa il gas naturale in Italia?
Abbiamo detto che questo è stato introdotto soprattutto per via del prezzo elevatissimo del petrolio, ma come stanno davvero le cose oggi?
La prima cosa che dobbiamo specificare al riguarda è che, quando parliamo di mercato libero, dobbiamo tenere conto delle differenze del costo al metro cubo del metano, che varia comunque in base al fornitore. Ad oggi non esiste un costo unitario, ma possiamo parlare di una media ricavata dalle varie offerte che troviamo.
In linea generale, però, quello che dovremmo sapere è che il prezzo del gas naturale è dato dalla somma di quattro componenti principali, che sono:
- La spesa del gas in sé, che si riferisce cioè al costo della materia prima, che può decidere il fornitore appunto,
- Le spese di trasporto, che comprendono ovviamente anche lo stoccaggio e la distribuzione,
- La spesa per gli oneri del sistema, che copre gli incentivi per i vari progetti inerenti al risparmio energetico,
- Le imposte.
Com’è facilmente deducibile, le ultime tre componenti sono uguali per tutti, perché sono stabilite a livello nazionale. Quello che determina un costo maggiore oppure minore è la spesa del gas naturale che, come abbiamo anticipato, dipende da una scelta del fornitore, a meno che non si parli di mercato tutelato.
Qui il prezzo della materia prima è unico e a stabilirlo è l’ARERA – l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che può decidere di variarlo ogni tre mesi. Nel terzo trimestre del 2022 abbiamo assistito ad un aumento del 22,2%, cioè il prezzo era di 1,049988 euro/Smc, fermo restando che quest’anno avavemo già assistito ad un incremento importante nel primo trimestre (parliamo addirittura del 76,2%).
Da ottobre, invece, le cose sono cambiate:
è entrando infatti in vigore un nuovo meccanismo, che si baserà su aggiornamenti mensili, quindi il costo verrà comunicato dall’ARERA nei primissimi giorni del mese successivo. Per capirci meglio, quindi, solo verso l’inizio di novembre sapremo qual è stato precisamente l’andamento del gas naturale nel mese di ottobre.
Insomma la situazione attuale del prezzo del gas naturale in Italia – ma anche nel resto dell’Europa – ci fa comprendere che non è da escludere un ulteriore aumento, soprattutto alla luce dei continui aumenti dall’inizio del 2022 ad oggi. Staremo a vedere però cosa accadrà davvero.