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Starbucks e NFT: l’evoluzione del colosso nel mondo web 3

La storia di Starbucks inizia a Seattle, negli Stati Uniti nel 1971. L’idea era quella di offrire un caffè in grado di creare rete, condivisione, unione tra le persone. L’uomo e le relazioni sociali hanno assunto una centralità crescente per l’azienda che ha saputo affermarsi con determinazione e nettezza nei più grandi centri metropolitani del mondo. Il prodotto di caffetteria è un pretesto per fermarsi in un mondo frenetico e distratto. Una scusa per gustare un caffè caldo nel cuore agitato della frenesia cittadina. Il logo ritrae l’immagine di una sirena a due code per raffigurare il carattere seducente del caffè che richiama verso di sé gli uomini mentre il nome deriva dal famoso romanzo Moby Dick di Herman Malville. Si trattava, nello specifico, del nome del primo ufficiale.

La ricerca come conseguenza emozionale

Chi per la prima volta visita una metropoli cerca, quasi per istinto la caffetteria Starbucks più vicina anche se non avrebbe propriamente voglia di un caffè o un prodotto da bar. Questo accade perché un po’ come per la coca cola o altri prodotti di largo consumo il richiamo è più emozionale ché di necessità. E poi, la trovata dei bicchieri con il nome scritto a mano ha avuto, negli anni scorsi, un grande appeal. Significava esserci e porre la giusta attenzione alla persona e alla sua richiesta.

Cinquant’anni di innovazione e progresso

Il segreto della famosa azienda statunitense è da ricercarsi dalla volontà di mantenersi sempre a passo con i tempi. Benché sia passato mezzo secolo dalla sua creazione, infatti, è capace di reinventarsi e adattarsi alle innovazioni di settore e non solo.

NFT esperienze immersive e Metaverso

Starbucks ha già annunciato di voler proseguire lungo il percorso di evoluzione in chiave Web3. Nell’aprile scorso, l’imprenditore miliardario e CEO di Starbucks, Howard Schultz, ha annunciato che la società intende entrare nel business NFT entro la fine del 2022. Notizia poi confermata dalla società stessa. Il colosso punterà sui NFT (Non Fungible Token) al fine di offrire esperienze immersive e indimenticabili ai suo affezionati clienti creando, in questo modo, una comunità ancora più legata e connessa al brand.  In pratica l’azienda sta pensando di creare e consolidare un sistema di ricompense che si tradurranno in esperienze esclusive e collezionabili digitali. Il tema e il filo conduttore sarà, naturalmente, il caffè. L’obiettivo, come anticipato, è quello di intessere legami emozionali ancora più intensi capace di fidelizzare i clienti nel mondo del web per poi condurli negli store del mondo reale. In questa ottica non è escluso che il colosso del caffè non prenda anche in considerazione il neonato, affascinante e ancora molto incerto mondo del metaverso.

Un progetto per collezionisti

Inutile negare che gli NFT stiano attraversando un periodo difficile a causa della crisi economica globale e dell’incertezza del mercato delle criptovalute tuttavia,  sempre più aziende scelgono di salire sul carro del Web 3.0 e del Metaverso. Starbucks ha lanciato il progetto Odyssey, che come abbiamo anticipato permetterà agli utenti di collezionare token non-fungibili. Gli NFT saranno chiamati “journey stamps”, ovvero “francobolli da viaggio”, e secondo la stessa Starbucks saranno dei “francobolli digitali collezionabili”.

Gli NFT potranno essere collezionati completando i “journeys” tramite l’app dell’azienda. Ogni journey è un minigioco o un quiz gratuito, al termine del quale potrete ottenere un NFT di rarità variabile. Ovviamente, chi lo desidera potrà anche collegarsi direttamente al sito web di Starbucks Odyssey e comprare i propri NFT preferiti. Starbucks, poi, ha spiegato che per comprare i token non sarà necessario usare alcuna criptovaluta, dal momento che i pagamenti potranno essere effettuati con una semplice carta di credito. I francobolli di Starbucks permetteranno di accumulare punteggi per ricevere premi esclusivi sia nel mondo digitale che in quello reale, come inviti agli eventi delle Starbucks Reserve Roasteries o addirittura un viaggio in Costa Rica per vedere dal vivo uno dei fornitori di caffè alla compagnia.

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