La questione legata alla tassazione delle criptovalute presuppone alcune valutazioni di base. Le crypto sono delle monete virtuali che non hanno la stessa consistenza materiale di quelle legali. Sono, al contrario, costruite su codici codificati che permettono un tracciamento esatto delle transazioni. Proprio come la moneta comune assumono la funzione di unità di conto. Possono essere investite oppure risparmiate all’interno di un portafoglio virtuale. Non entreremo nel merito delle questioni tecniche relative alla tecnologia blockchain e in generale alla finanza decentralizzata.
La situazione in Italia
La difficoltà dell’inquadrare in modo semplice e schematico la tassazione delle criptovalute deriva dal fatto che questa, in Italia, non è oggetto di regolamentazione specifica. L’inquadramento fiscale applicato alle criptovalute discende da interpretazioni di prassi e giurisprudenziali. Questo, com’è noto e com’è chiaro rende la disciplina incerta e poco definita.
Una realtà economica che si proietta verso il futuro
Investire in criptovalute e risparmiare monete virtuali sta diventando non solo una moda ma anche una prospettiva di guadagno da valutare al netto dei rischi. È bene ricordare che proprio come quando si gioca in borsa ci può essere un aumento delle rendite o un crollo con conseguenti perdite. Questa che potremmo definire una nuova, emergente, realtà economica che si consolida giorno dopo giorno nel panorama finanziario globale lo dimostra la quotazione di bitcoin, la prima, più famosa e più solida tra le criptovalute. Molti broker hanno nella loro offerta finanziaria il rapporto di cambio spot tra bitcoin e valute tradizionali.
Tassazione criptovalute. Quando e perché?
Dall’attuale disciplina sul tema di criptovalute e tassazione emerge che il momento impositivo è rappresentato dallo scambio. Si definisce scambio quel momento esatto in cui la criptovaluta viene utilizzata per acquistare beni o servizi, o scambiata con diversa valuta tradizionale con valore legale oppure, una moneta virtuale diversa. Solo in quel momento, essa diviene oggetto di tassazione.
Trattamento fiscale
La prima cosa da fare comprendere quale sa il corretto trattamento fiscale di una simile attività, è quella di partire dall’inquadramento per natura visto le incertezze legate alla mancanza di norme specifiche. La considerazione di base è che Crypto è uno strumento ibrido, da un lato è uno strumento finanziario dall’altro un’attività immateriale.
L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 72/E/2016, supportata dalla sentenza della Corte di Giustizia UE causa C-264/14 del 22 ottobre 2015, ha deciso di assimilare le criptovalute alle valute estere.
La situazione in Giappone
Il Giappone vuole rilanciare l’economia legata alle aziende criptovalute. L’attuale governo giapponese, ed in particolare il Primo Ministro, Fumio Kishida, sta studiando il modo per irrorare l’economia del paese. La proposta potrebbe essere quella di prevedere un’esenzione delle tasse per le società che emettono criptovalute con il potenziamento di un programma di agevolazioni fiscali ai singoli investitori in criptovalute. La tariffa attualmente applicata in Giappone è del 30% sui profitti crypto, compresi quelli non realizzati. Infatti le diverse aziende crypto del Paese hanno chiesto insistentemente una riduzione. Sono molte le società crypto giapponesi che a tal proposito scelgono di trasferirsi all’estero, ed in particolare a Singapore.
Il rilancio dell’economia Giapponese e il “Nuovo Capitalismo”
Il Primo Ministro Kishida, in carica da ottobre dell’anno scorso, ha esposto la sua visione economica definita Nuovo Capitalismo. Il fine è quello di rilanciare l’economia del paese alleggerendo la pressione fiscale troppo elevata per il settore delle criptovalute.
Alcuni studi hanno fatto emergere come le famiglie giapponesi detengono circa la metà dei loro risparmi in contanti e semplici depositi bancari. Si tratta in totale di 1 quadrilione di yen, ovvero più di 7.000 miliardi di dollari, sette volte il valore dell’intero mercato crypto. L’operazione agevolerebbe quindi un più ampio slancio all’economia del paese contribuendo ad in processo di svecchiamento ulteriore.
Pare, tuttavia, che si dovrà attendere la fine dell’anno prima che venga presa una decisione riguardo il taglio delle tasse sui profitti crypto.