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Direttiva omnibus: cosa cambia per i commercianti

Con la direttiva omnibus cambiano le regole per gli esercenti commerciali fisici e per quelli digitali. Ecco come la direttiva Omnibus cambierà i saldi estivi e come proteggerà i consumatori.

L’approvazione della Direttiva omnibus ha revisionato il Codice del Consumo e della normativa per lo store digitale, in particolare per gli annunci riguardanti le promozioni di riduzione del prezzo. Il recepimento della Direttiva Omnibus pubblicato in Gazzetta Ufficiale punta ad uniformare le regole sulla tutela dei consumatori. Le regole comportano una maggiore trasparenze affinchè i clienti finali possano acquistare in maniera del tutto consapevole. La direttiva prevede l’inasprimento delle sanzioni e allunga la black list delle pratiche scorrette. Cosa  cambia con la direttiva omnibus consumatori? Facciamo chiarezza.

Direttiva Omnibus in Italia: cos’è?

La direttiva omnibus eu è stata recepita con il Decreto legislativo n.26 del 7 marzo 2023 ed è entrata in vigore solo a partire dal mese di aprile. La direttiva prevede l’aggiornamento della normativa per la tutela dei consumatori, con la finalità di omogeneizzare le norme e le sanzioni a livello comunitario. L’Unione Europea ha voluto modernizzare la normativa in merito al mercato, tenendo conto degli stores digitali.

Quali sono i cambiamenti previsti in Italia?

Una delle regole contenute nella Direttiva Omnibus riguarda la comunicazione delle promozioni e dei saldi. La normativa recita:

“Ogni annuncio di riduzione di un prezzo deve indicare il prezzo precedente, ovvero il prezzo più basso applicato durante un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni prima dell’applicazione della riduzione del prezzo”.

La direttiva prevede l’obbligo di segnalare il prezzo più basso applicato nel corso dell’ultimo mese sia all’interno degli store fisici sia online. Il cartellino deve essere aggiornato con tutte le informazioni utili al consumatore finale. Nel cartellino deve essere inserita anche la percentuale di scontistica e l’effettiva riduzione del pricing.

Direttiva omnibus ecommerce: quali sono gli obblighi?

Per chi opera nel settore E-commerce sono previsti nuovi obblighi di comunicazione trasparente. È obbligatorio avere un sistema di monitoraggio delle recensioni per gli acquisti verificati. Inoltre, è necessario addizionare la possibilità di avere prezzi personalizzati per determinate categorie di consumatori.

Nuove sanzioni in aumento

L’entrata in vigore della direttiva ha introdotto nuove sanzioni, che sono state revisionate in aumento:

  • da 5 a 10 milioni di euro in caso di pratica commerciale scorretta;
  • incremento a dieci milioni di sanzioni per l’inottemperanza ai provvedimenti di urgenza e a quelle di rimozione delle conseguenze degli impegni assunti;
  • massima ammenda pari a 4 punti percentuali del giro d’affari prodotto;
  • introduzione di sanzioni armonizzate a livello comunitario anche quando vengono utilizzate le clausole vessatorie.

In caso di danno ai consumatori è stata riconosciuta la possibilità di potersi rivolgere al Giudice ordinario per chiedere il risarcimento.

Direttiva omnibus: maggiori tutele per i consumatori

La direttiva tutela maggiormente i consumatori ed arricchisce il novero delle pratiche commerciali scorrette (cfr. articoli 21 e seguenti del Codice del Consumo). Sono considerate scorrette le seguenti condotte:

  • fornire risultati di ricerca sul web senza indicare gli annunci pubblicitari a pagamento;
  • promuovere un bene come uguale ad un altro commercializzato in un diverso Stato membro dell’UE, che abbia composizione o caratteristiche differenti;
  • inoltrare o incaricare altra persona di inviare recensioni false;
  • indicare che le recensioni di un prodotto sono riconducibili a consumatori che hanno acquistato il bene senza aver adottato misure adeguate per monitorare la genuinità delle recensioni.

L’articolo 17 bis del Codice del Consumo ha previsto che gli esercenti commerciali debbano esporre il prezzo che veniva applicato in precedenza.

La normativa prevede che si debba indicare il prezzo più basso applicato nel corso dell’ultimo mese precedente. Nel caso in cui il prezzo sia incrementato nel corso della promozione, la direttiva prevede che il prezzo debba essere mantenuto come prezzo precedente di riferimento quello esposto nel primo annuncio di applicazione della scontistica.

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