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L’Effetto Domino della Bolla Finanziaria del 2020 sui Mercati Internazionali

Bolla finanziaria del 2020: quali sono state le cause e l’effetto domino sui mercati internazionali, che stiamo pagando ancora oggi.

La storia economica e finanziaria è caratterizzata da trend ciclici che si ripetono e da vere e proprie bolle speculative, che hanno effetti e ripercussioni sui mercati internazionali. Sono tantissimi gli esempi di bolla finanziaria che hanno determinato un aumento considerevole, ma soprattutto ingiustificato, dei prezzi causato da un balzo smisurato della domanda in un breve arco di tempo. Dalla tulipomania alla bolla immobiliare, dalle Dot.com al Bitcoin: sono tantissimi gli esempi di bolle speculative, che si sono manifestate e hanno caratterizzato determinati scenari macroeconomici. Tra le bolle speculative più recenti si ricorda la bolla finanziaria 2020: scopriamo quali sono le cause e l’effetto domino sui mercati internazionali.

Bolla finanziaria 2020: cosa è successo?

Durante tutto il 2020 e nel corso del 2021 non è passato giorno nel quale i principali assets finanziari non abbiano segnato massimi storici, dando la sensazione che la crisi economica fosse un lontano ricordo. Complici di questo aumento della quotazione dei principali assets finanziari sono state le Banche Centrali, che hanno inondato i mercati di trilioni di dollari.

All’iniezione di liquidità sui mercati internazionali si è affiancata la distribuzione di risorse ed aiuti economici da parte dei Governi ai cittadini ed alle imprese in ginocchio a seguito delle restrizioni e dei lockdown imposti per fronteggiare la pandemia da Covid-19.

Una vera e propria “pioggia” di liquidità e di indennità una tantum, che hanno permesso alle famiglie ed alle aziende di evitare i fallimenti, o meglio, di ritardare la chiusura ai mesi o agli anni successivi. Questa iniezione di liquidità ha avuto come effetto domino il decollo delle quotazioni azionarie e la compressione dei tassi d’interesse, di cui ha beneficiato il mercato real estate.

Bolla finanziaria del 2020: l’euforia

L’iniezione di liquidità da parte delle Banche Centrali e la “pioggia” di aiuti economici da parte dei Governi ha decretato l’euforia sui mercati internazionali. Una vera e propria euforia collettiva che ha investito la c.d. “old economy” e la tecnologia (Nasdaq). I fiumi di liquidità erano abbondanti sui mercati internazionali. Oltre a ciò, le quotazioni erano esplose a seguito dell’elezione del Presidente statunitense Biden e alla scoperta dei vaccini anti-Covid-19. Molti titoli azionari hanno raggiunto performances a tripla cifra.

Dall’euforia sui mercati azionari alla crisi sanitaria ed economica

Nonostante l’euforia collettiva sui mercati azionari, la situazione sul fronte sanitario ed economico stava precipitando. Anche la quotazione del Bitcoin ha cominciato ad imboccare un trend rialzista e ha continuato a correre, malgrado qualche segnale di correzione.

L’aumento vertiginoso dei debiti del settore pubblico e di quello privato ha avuto un effetto negativo sulla crescita economica, ma soprattutto un impatto determinante sui tassi di interesse. Il Bund tedesco ed il BTP italiano hanno invertito il trend e hanno iniziato a registrare un’impennata dei rendimenti, che sono saliti vertiginosamente e stanno continuando a salire. Non a caso, l’anno 2023 è stato ribattezzato come l’anno del mercato obbligazionario: il Tesoro italiano ha annunciato un fitto programma di aste di BTP e BOT, con lo stacco semestrale di cedole davvero interessanti per gli investitori. I rendimenti dei titoli obbligazionari statali sono saliti vertiginosamente e ciò testimonia la ripresa della corsa dei prezzi, con un’inflazione che fa paura.

L’inflazione “corre”

A fine dicembre 2022 il tasso di inflazione è salito all’11,6%, si tratta del dato più alto dall’anno 1985. A tale proposito l’ISTAT ha precisato che il rincaro dei prezzi è

“dovuto all’andamento dei prezzi dei beni energetici (+50,9% in media d’anno nel 2022, a fronte del +14,1% del 2021)”.

È il carrello della spesa la vera cartina del trend dei prezzi al consumo. Nei prossimi mesi si assisterà a un calo dei volumi di vendita dei prodotti alimentari, a cui si associa l’effetto di riduzione della qualità dei prodotti scelti.

 

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