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Nigeria apre alle criptovalute per rilanciare l’economia

Per stimolare la crescita dell’economia, la Nigeria si apre al mercato delle criptovalute . Ecco quali sono le novità ed i vantaggi.

Per le criptovalute il momento è ancora molto critico. Il crypto winter in atto ormai dal 2022 non sembra intenzionato a lasciare il posto allasospirata ripresa, con il corollario di una lunga serie di fallimenti, a partire da quello del più grande exchange globale, FTX, che ha destato grandeimpressione a livello internazionale, anche per le implicazioni giudiziarie e politiche.

Nonostante ciò, l’adozione globale del denaro digitale sembra procedere a ritmi forzati. Sono infatti sempre di più le persone che decidono diconvertire i propri soldi fiat in valuta virtuale, per cercare di sfuggire a livelli inflattivi insostenibili. Un trend visibile soprattutto in America Latina,ove Paesi come Venezuela, Argentina, Brasile e Colombia sono in prima fila, con milioni di lavoratori e pensionati a basso reddito pronti a correrequalche rischio aggiuntivo, collegato alla volatilità dei prezzi, pur di non vedere il proprio patrimonio annichilito dall’inflazione.

Anche la Nigeria, però, anche se per motivi diversi, ha deciso di praticare la stessa strada. Andiamo a vedere cosa sta accadendo nel popolosoPaese africano e i motivi che stanno guidando la scelta.

La Nigeria punta sulle criptovalute

Sino a qualche tempo fa, il governo nigeriano era tra quelli che avevano deciso di contrastare la diffusione delle criptovalute. Una decisione laquale, però, ora sta per essere bypassata, in quanto proprio negli asset virtuali il governo ha infine ravvisato lo strumento ideale per combatterealcuni problemi di larga portata. Il Paese africano, infatti, è costretto a convivere con una serie di zavorre che ne stanno soffocando lo sviluppoeconomico . Per cercare di spezzare questa dinamica, sono quindi state messe da parte le rimostranze della banca centrale, relative al pericolo difrodi e alla volatilità connessi con le criptovalute.

In particolare, è stata la Securities and Exchange Commission (SEC) nigeriana a promuovere un nuovo corso, in cui gli asset digitali dovranno porrele basi per uno sviluppo economico sempre più forte. Per farlo, si prevede l’introduzione di monete tokenizzate negli scambi che hanno luogo ognigiorno all’interno del popoloso Stato africano. A fare da garanzia dovrebbero essere immobili, obbligazioni e azioni. Il meccanismo congegnatoassomiglia a quello previsto per le stablecoin, in cui ogni unità digitale emessa è coperta da analogo importo sotto forma di beni fisici, che possonoessere di volta in volta valuta fiat, oro o altro.

Il provvedimento della SEC nigeriana rientra nel nuovo quadro prefigurato dalla legge sulla politica nazionale sulla blockchain, appena approvatadal Consiglio Nazionale Federale. Un provvedimento il quale invita in pratica il governo a intraprendere la strada dell’innovazione finanziaria,reputandolo un modo ottimale di rimuovere gli ostacoli che hanno rallentato l’economia nigeriana nel corso del tempo.

Occorre sottolineare come il nuovo corso intrapreso dalla Nigeria sembra una implicita conferma dell’assunto posto a base del Bitcoin da SatoshiNakamoto. Com’è noto, l’inventore di BTC all’interno del suo White Paper ha indicato tra gli obiettivi perseguibili tramite ricorso alla valuta virtualeproprio l’inclusione finanziaria di un numero sempre maggiore di persone. Le stesse che sino ad oggi hanno dovuto combattere con la praticaimpossibilità di gestire il proprio patrimonio a causa dell’ostracismo decretato nei loro confronti dal sistema bancario tradizionale. Un problema cheriguarda in particolare il continente nero, ove centinaia di milioni di persone sono spinte ai margini della vita economica dall’impossibilità diutilizzare strumenti come un semplice conto corrente bancario.

Con le criptovalute questa strozzatura potrebbe essere aggirata, permettendo agli interessati di entrare a far parte del circuito finanziario econtribuire alla crescita dell’intero continente. Non a caso proprio alcuni Paesi africani hanno da tempo fatto emergere il desiderio di sfruttare lablockchain per stabilire una base in grado di includere il maggior numero di persone possibile, oltre che di risolvere problemi di grande portatacome le frodi relative ai titoli di studio e i certificati di proprietà. Proprio questa parte del globo, di conseguenza, potrebbe unirsi all’America Latinanel dare una spinta decisiva per l’adozione globale delle criptovalute, tanto temuta dalla finanza tradizionale.

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