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MICAR: regolamentazione nelle Crypto-Asset

Con la regolamentazione MICAR l’Unione Europea mira a disciplinare il mercato delle cripto-attività o crypto-assets.

Tra gli obiettivi principali vi sono il mantenimento dell’integrità del mercato, la regolazione dell’insider trading e altri tentativi di manipolazione. Il voto dell’Europarlamento è stato ulteriormente rinviato al 17 aprile 2023 e anche il quadro normativo europeo sull’antiriciclaggio, che andrà a integrare la regolamentazione MiCAR, attende il voto europarlamentare. La normativa sulle crypto-assets MiCAR s’inserisce nella strategia dell’Unione Europea per la finanza digitale.

Regolamentazione MICAR: il digital finance package

Nel settembre 2020, la Commissione Europea ha pubblicato un pacchetto di proposte legislative dirette ad implementare la digital finance strategy. Il digital finance package comprende:

  • un Regolamento relativo ai mercati delle cripto-attività (MICAR),
  • un Regolamento relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario,
  • una Direttiva volta a revisionare determinate norme dell’UE in materia di servizi finanziari,
  • un Regolamento che istituisce un regime pilota relativo alle infrastrutture di mercato basate sulla distributed ledger technology.

Proposta Micar: in cosa consiste?

Markets in Crypto-assets Regulation, acronimo di MICAR, è un disegno normativo dell’Unione Europea finalizzato a regolamentare il mercato delle cripto-attività. Le finalità della proposta legislativa sono: mantenere l’integrità del mercato delle crypto-attività, regolare l’insider trading e altri tentativi di manipolazione.

La regolamentazione prevede l’obbligo in capo ai provider di divulgare informazioni sulla sostenibilità ambientale e per affrontare l’impatto ambientale delle criptovalute, alcuni progetti energivori, tra cui il Bitcoin. La regolamentazione non prevede alcun divieto del meccanismo di consenso Proof-of-Work, che viene utilizzato per minare criptovalute.

Crypto-assets: cosa sono?

La prima parte della parola, “crypto”, significa “nascosto” o “segreto” e riflette la tecnologia sicura utilizzata per registrare chi possiede cosa e per effettuare pagamenti tra utenti. La seconda parte della parola, “assets” o “valuta digitale”, ci indica il motivo per il quale le criptovalute sono state progettate: una tipologia di denaro elettronico. Le criptovalute esistono elettronicamente e utilizzano un sistema peer-to-peer. Non esiste una banca centrale o un governo che gestisca il sistema o intervenga.

Le criptovalute possono essere estratte, acquistate dagli scambi di criptovalute o premiate per il lavoro svolto su una blockchain. Non tutti i siti di e-commerce consentono acquisti utilizzando criptovalute. In effetti, le criptovalute, anche popolari come Bitcoin, sono poco utilizzate per le transazioni al dettaglio. Tuttavia, le quotazioni delle criptovalute le hanno rese popolari come strumenti di trading e investimento. In misura limitata, vengono utilizzati anche per i trasferimenti transfrontalieri.

Micar: duplice regime regolamentare

Il duplice regime regolamentare sulle crypto-attività prevede un regime relativo alle cripto-assets diverse dai token collegati ad attività e dai token di moneta elettronica. Inoltre, prevede un regime regolamentare relativo ai token collegati ad attività (asset-referenced token – “ART”) e ai token di moneta elettronica (e-money token – “EMT”).

Gli ART e gli EMT sono definiti dalla regolamentazione MiCAR come:

“un tipo di cripto-attività che intende mantenere un valore stabile facendo riferimento al valore di diverse monete fiduciarie aventi corso legale, di una o più merci o di una o più cripto-attività, oppure di una combinazione di tali attività”

e

“un tipo di cripto-attività il cui scopo principale è quello di essere utilizzato come mezzo di scambio e che mira a mantenere un valore stabile facendo riferimento al valore di una moneta fiduciaria avente corso legale”.

Micar: la vigilanza

In base al parere della Banca Centrale Europea (BCE) l’implementazione di un sistema basato sulla duplice attività di vigilanza sarebbe oneroso nel caso in cui il soggetto emittente sia un ente bancario significativo. Il soggetto emittente sarebbe sottoposto alla vigilanza della BCE, dell’EBA e dell’autorità nazionale competente. Secondo la Banca Centrale Europea sarebbe il caso di chiarire i compiti di vigilanza, onde evitare il triplice controllo.

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