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Rottamazione cartelle: sanatoria per chi non paga le tasse

A riaprire la cosiddetta tregua fiscale per tutti coloro che si trovano alle prese con la decadenza è proprio il “decreto milleproroghe”. Numerosi sono gli emendamenti presentati, alcuni dei quali direttamente dal Governo che portano a una nuova riapertura dei termini della “rottamazione” e una nuova finestra che consente di aderire al ravvedimento speciale. Scopriamo insieme quali sono le novità.

Rottamazione cartelle e sanatoria

La proroga permette la riapertura dei termini della rottamazione cartelle attesa da tempo, e per la quale si prevedeva come termine il 28 febbraio 2024, l’ultima data in cui è consentito versare la terza rata. L’emendamento fissa la nuova data per versare tutte le rate scadute al 15 marzo 2024.

Quando si conteggia il gettito nelle casse statali con la lotta all’evasione buona parte delle novità introdotte riguardano il capitolo delle sanatorie. La rottamazione quater del 2023 aveva già garantito una cospicua somma di denaro in entrata, di milioni di euro, quasi un quarto di quelle ottenute nello scorso anno dalle cartelle esattoriali. I dati però, attualmente non sembrano essere definitivi dal momento che ci sono delle dilazioni ancora in corso.

Per l’impatto che le sanatorie hanno avuto sui conti pubblici, dato che consentono di rientrare dei crediti, la maggioranza ha riaperto i termini per aderire alla rottamazione o per il versamento delle rate scadute fino ad oggi. La riapertura della possibilità per i decaduti di aderire alla rottamazione cartelle potrebbe essere un buon modo per ottenere nuove entrate con l’obiettivo di utilizzare i fondi per diminuire le tasse, il prossimo anno.

Per il prossimo anno, l’obiettivo sembra essere quello di ridurre notevolmente le aliquote e gli scaglioni IRPEF, passando da tre a due, per arrivare all’aliquota unico entro fine della legislatura. L’intervento del 2025 si pone come obiettino la diminuzione della pressione fiscale per i redditi che supereranno i 50mila euro, ovvero quella fascia di contribuenti che quest’anno non ha potuto beneficiare della diminuzione delle tasse.

Nuova sanatoria per la rottamazione cartelle

Per i decaduti della rottamazione cartelle quater è in arrivo un’altra specie di sanatoria. Tra gli emendamenti al decreto Milleproroghe, ne è presente uno del Governo che consente a coloro che hanno presentato domanda di adesione alla definizione agevolata di ottenere tempistiche più lunghe per il versamento di tutte e tre le rate.

La prima rata della rottamazione cartelle, infatti, era prevista con scadenza lo scorso 31 ottobre, mentre la seconda il 30 novembre. Già il decreto Anticipi aveva previsto di recuperare, per coloro che non avevano effettuato il versamento di queste somme, una proroga di pagamento fissata entro il 18 dicembre.

Ora la proposta contenuta nell’emendamento del decreto Milleproroghe prevede un’ulteriore spostamento dei termini per il versamento di tali somme, a cui si aggiunge anche la terza rata, consentendo ai decaduti della rottamazione cartelle di continuare i pagamenti secondo il piano di rateizzazione stabilito in origine.

Cosa prevede la proroga?

La proroga prevede che i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione cartelle “quater” possano saldare i debiti non versati finora entro il 15 marzo, approfittando della percentuale di sconto che l’agevolazione offre. In questo modo, si avrà la possibilità di pagare la prima, seconda e terza rata entro e non oltre il 15 marzo 2024.

Le modalità di versamento sembra che resteranno quelle previste per lo scorso 18 dicembre. Potranno, quindi, essere utilizzati i moduli allegati alla comunicazione delle somme dovute che sono pagabili:

  • In banca;
  • Presso gli uffici postali;
  • Tramite i circuiti Sisal;
  • Tramite PagoPa;
  • Con l’App Equiclick;
  • Presso i tabaccai.

Perché si parla di nuova sanatoria alla rottamazione?

La definizione agevolata porta con sé dei vantaggi che non interessano solamente i contribuenti con le cartelle esattoriali ma anche le casse dello Stato, che eliminando interessi e sanzioni, si assicura l’entrata dei crediti che avanza.

I crediti fiscali in magazzino secondo gli ultimi dati al 31 dicembre 2023, prodotti dall’Agenzia delle Entrate ammontano a oltre 1 miliardo di euro. Questi crediti riguardano milioni di cartelle esattoriali e avvisi di accertamento. Ovviamente questi dati non sono ancora aggiornati con la rottamazione cartelle ma questa soluzione sicuramente avrà dato una mano all’Ente Riscossione nel recupero dei crediti esigibili, dal momento che il 50% della riscossione proviene dai pagamenti delle rate.

Un ulteriore emendamento stabilisce la riapertura dei termini per il ravvedimento speciale, che permette di mettersi in regola attraverso il versamento di importo, interessi e sanzioni ridotte a un ottavo del minimo. Il periodo per il versamento dell’imposta 2022 è previsto con scadenza entro il 31 marzo 2024, in un’unica soluzione oppure in quattro rate.

Conclusioni finali

Il decreto Milleproroghe segna un importante passo avanti nella gestione delle pendenze fiscali in Italia, introducendo misure di sanatoria che non solo offrono ai contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria situazione, ma promettono anche di portare benefici significativi alle casse dello Stato.

L’estensione dei termini per la rottamazione cartelle esattoriali e la riapertura del ravvedimento speciale rappresentano un’opportunità di riscatto per molti, allineando le esigenze di equità con quelle di efficienza nella riscossione dei tributi.

Queste misure, inserite nel contesto di una più ampia riforma fiscale che mira a ridurre le tasse e semplificare il sistema tributario, riflettono un impegno verso la creazione di un ambiente più favorevole per i contribuenti e per l’economia nel suo complesso.

Con la promessa di diminuire la pressione fiscale per i redditi più alti e di razionalizzare le aliquote IRPEF, il Governo si impegna in un percorso che potrebbe non solo migliorare la compliance fiscale, ma anche stimolare la crescita economica e la giustizia sociale.

Queste azioni, se adeguatamente implementate e accompagnate da un’efficace lotta all’evasione fiscale, potrebbero segnare l’inizio di una nuova era per il sistema fiscale italiano, rendendolo più equo, trasparente e sostenibile.

 

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