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Truffa criptovalute, arrestati 2 soci della società New Financial Technology

Truffa criptovalute: è scattato l’arresto di due soci della società New Financial Technology. Ecco cosa è successo.

Sono stati arrestati due soci della società italiana accusata dello schema Ponzi con i Bitcoin. Ecco cosa prevede la truffa avente ad oggetto le valute digitali. Dal mondo crittografico arriva una nuova truffa finita con l’arresto di due italiani, E.G. e C.V.

I due presunti truffatori italiani sono stati arrestati a Dubai e, molto probabilmente, sono due dei tre soci che hanno fondato la società NFT, New Financial Technology, in provincia di Treviso. L’arresto è avvenuto in data 9 febbraio 2023 ed al momento il terzo founder della società NFT, M.R, è ricercato e scomparso. Oltre ai tre truffatori ci sarebbero anche altri 70 agenti denunciati per esercizio abusivo della promozione finanziaria e truffa aggravata.

Truffa criptovalute: lo schema Ponzi messo in atto dalla NFT

Nel settore delle criptovalute ancora una volta è avvenuta una truffa, ma questa volta si tratta di uno scandalo tutto italiano. La società ad essere interessata è la NFT, il cui acronimo richiama i non-fungible token, che sono certificati attestanti l’autenticità, l’unicità e la proprietà di un oggetto digitale. Dietro alla truffa si nasconde lo schema Ponzi (in questo articolo spieghiamo come evitare la truffa), modello economico di vendita truffaldino ideato da Charles Ponzi alla fine dell’Ottocento, che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi “investitori”. La società di Treviso avrebbe truffato ben 6mila investitori veneti per un ammontare totale pari a 260 milioni di euro.

La truffa messa in atto dai tre soci della società NFT sarebbe avvenuta tramite la promessa di rendimenti mensili pari al 10 % dei Bitcoin depositati nelle casse societarie. Già a metà anno 2022 c’erano i primi segnali dello schema truffaldino messo in atto dai soci della società avente la sede societaria a Londra. Proprio, a maggio 2022, la società NFT aveva bloccato il pagamento dei rendimenti ai suoi investitori, rendendo impossibile prelevare i BTC depositati.

L’arresto dei due soci della NFT

L’arresto dei due soci e fondatori della società trevigiana NFT è scattato a Dubai dove da tempo i due imprenditori avrebbero messo in atto uno schema Ponzi molto simile a quello italiano. I trevigiani Christian Visentin ed Emanuele Giullini sono già indagati a Treviso e in altre sedi giudiziarie per truffa aggravata e per aver raccolto ingenti capitali da parte di centinaia di investitori della società NFT, attiva nella speculazione delle criptovalute.

La misura detentiva sarebbe stata decisa su iniziativa della magistratura degli Emirati Arabi e non su iniziativa della magistratura italiana. già da tempo V. e G. avevano intrapreso attività truffaldine di natura analoga a quella messa in atto a Treviso e su tutto il territorio veneto. V. è difeso dall’avvocato P.G, di Albenga (Savona) mentre G. è assistito da N. B., di Torino.

Gli investitori truffati dalla società NFT si sono rivolti a varie Procure italiane per avviare le indagini contro i tre founders della società trevigiana. Oltre ai tre indagati ci sarebbero almeno settanta agenti denunciati per esercizio abusivo della promozione finanziaria e truffa aggravata.

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